Esplorare il genere: istruzioni per l’uso

Tristan Guida
2 min readMar 3, 2021

Ieri sera ho partecipato a un seminario organizzato da Emilian Walter , sex educator e workshop facilitator non binary di base a Berlino, attivə sui temi del consenso, dell’identità di genere e delle pratiche di self-care. Dopo un giro di presentazioni in cui ogni partecipante ha condiviso qualche informazione su di sé e spiegato le ragioni che lə avevano spintə a iscriversi, Emilian ci ha fornito una serie di domande da adottare come linee guida per il nostro viaggio esplorativo. Quesiti come “Quali sono le prime parole che ti vengono in mente quando pensi al tuo genere”? o “Che impatto esercita il tuo genere sul tuo corpo?” o ancora “In che termini il tuo genere influenza le tue relazioni, la tua sessualità, il tuo lavoro?” mi hanno sballottato per quaranta minuti in un gioco di scrittura terapeutica, un’esperienza di creatività intesa come autoanalisi, in cui entrare in contatto con il proprio nucleo ontologico, quel luogo di noi in cui abbiamo la certezza di essere, una certezza che si incorpora sempre di più man mano che la percezione rispetto a dimensioni represse o non verbalizzate della nostra identità di genere e/o del nostro orientamento si fa più nitida, stratificata e plurale al tempo stesso. Il gruppo era molto eterogeneo: donne cis, uomini trans e persone genderqueer che volevano abbracciare un percorso di liberazione dagli stereotipi, dai bias e dalle aspettative sociali connesse sia al genere assegnato alla nascita che a quello auto-percepito. Trovo sempre più beneficio nella condivisione e nell’ascolto attraverso pratiche orizzontali di formazione reciproca: alla fine del viaggio ho detto a Emilian che al momento sento l’etichetta non binary trans-masc come la più adeguata ad autodeterminarmi e lo sento nel corpo, un corpo che — sebbene alcuni aspetti della mia identità sociale mantengano radicate connessioni con il femminile — percepisco sempre più vicino al maschile nello spettro del genere. Per la prima volta, dato che il seminario si teneva in inglese, ho avuto l’opportunità di utilizzare i pronomi neutri: è una velleità rispetto ad altre forme di oppressione, ma se non sai come nominarti, non sai neanche se esisti.

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Tristan Guida

Non binary (he/him they/them). Radical left-wing. International politics addict. Writing on body image, eating disorders and gender identity. IG @giu_stap_punto