Coming out.

Tristan Guida
2 min readMay 7, 2021

Sono settimane di attesa di esami, risultati, diagnosi. È complicato reprimere la preoccupazione, mantenere la lucidità e agire il ruolo di figlə, terapeutə e medicə insieme. Checché ci vogliano far credere le aziende, con le loro politiche di performance rating, non siamo mai programmati per il multitasking. Siamo entità tanto complesse quanto vulnerabili e alle volte abbiamo tempi di riflessione, azione e reazione incompatibili con i reminder di Outlook. Dare supporto a qualcunə in sofferenza richiede trovare il punto di equilibrio tra la capacità empatica e il bisogno di autotutela, ma spesso, almeno nel mio caso, questa ricerca si risolve soltanto nell’esaurimento delle energie a disposizione. Ancor più difficile è trovarsi a essere figure di cura in un nome, in un corpo e in un’identità che si percepiscono aliene, del tutto o in parte, e obbligarsi a nascondere una così grossa parte di sé per preservare la salute dell’altra persona. Sta di fatto che questo nome non mi appartiene più, non lo sento ostile né morto, semplicemente dissociato da me. Perciò oggi, dopo un pomeriggio particolarmente difficile, mi risolvo a condividere il mio nome qui e altrove, che è una cosa piccola, ma indispensabile per ricordarmi che esisto secondo i miei termini in un momento in cui faccio molta fatica a vedermi. Quando il terapeuta mi ha chiesto se sentissi il bisogno di darmi un nome diverso da quello anagrafico, a distanza di alcuni giorni mi sono ricordato che intorno ai vent’anni per un certo periodo avevo creato un alter ego maschile per firmare dei pezzi sparsi qua e là nella rete. Nell’archivio della memoria quella persona ha subito un processo di rimozione totale, perché le condizioni all’epoca non erano favorevoli per restare. Così ho pensato che l’inizio di questo percorso di affermazione di genere fosse l’occasione giusta per ridarle una voce. Laddove posso, voglio esistere nell’identità che giorno per giorno rivesto di nuovi significati e scopro attraverso pratiche di incorporazione pubbliche e private. Vi invito a usare il mio nome nelle nostre conversazioni, è un gesto piccolo che fa la differenza. Mi presento, sono Tristan.

Una foto di Tristan inquadrato di profilo seduto su una panchina nel parco dei Giardini di Porta Venezia, Milano.

--

--

Tristan Guida

Non binary (he/him they/them). Radical left-wing. International politics addict. Writing on body image, eating disorders and gender identity. IG @giu_stap_punto